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Appello alla Procura di Torino

Per la tutela degli anziani non autosufficienti ricoverati nelle RSA  


Inviato: giovedì 12 novembre 2020 16:44
 

- Gent.ma Anna Maria Loreto

Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Torino,

 

Esprimiamo il timore che le migliaia di decessi nelle RSA, Residenze sanitarie assistenziali -  dei mesi scorsi e che in questi giorni purtroppo minacciano di ripetersi (oltre 1000 casi di pazienti positivi al Coronavirus a fine ottobre 2020 nelle Rsa piemontesi, oltre cento inviati in ospedale perché gravi) – vengano dimenticati e non si arrivi all’accertamento di eventuali responsabilità dei gestori delle Rsa o dell’amministrazione regionale, che ha la competenza sul sistema di presa in carico dei malati non autosufficienti anche laddove questa avviene in strutture – sono la maggior parte – gestite da operatori privati, ma pur sempre accreditati dall’Assessorato alla sanità regionale.

Non si tratta solo di accertare le responsabilità nella eventuale mancata fornitura/dotazione di dispositivi di protezione individuale e di dotazione di percorsi di protezione di pazienti e operatori delle Rsa, ma anche di una più generale questione di regolarità del servizio e della stessa organizzazione delle strutture in merito agli standard di personale, obblighi di informazione e di prestazioni necessarie per l’accreditamento delle strutture da parte della Regione.

L’Amministrazione regionale non può essere lasciata al margine dell’accertamento delle responsabilità: è infatti la Regione che ha la competenza del controllo, attraverso le Commissioni di Vigilanza, sul rispetto delle regole e degli standard nelle Rsa.

L’indagine della Procura accerterà se la Regione si era dotata e ha applicato un “Piano di preparazione e risposta ad una epidemia influenzale” nel rispetto del corrispondente Piano nazionale redatto fin dal 2006, poi aggiornato a più riprese?

La stessa indagine considererà che sono rimaste lettera morta le prescrizioni inviate dal Ministero della Salute sulla gestione dei malati già ricoverati in Rsa contenute nell’“Aggiornamento delle Linee di indirizzo organizzative dei servizi ospedalieri e territoriali in corso di Emergenza Covid-19” del 25 marzo 2020?

La comunicazione ministeriale raccomanda di separare nettamente e immediatamente i pazienti positivi dai degenti in Rsa, in strutture dedicate, con personale dedicato,  mentre la Regione  non aveva  predisposto tali sistemazioni per i pazienti Covid-19 positivi degenti nelle Rsa e alcune Asl hanno addirittura autorizzato l’invio di pazienti Covid-19  positivi, dimessi dagli ospedali, nelle Rsa, sulla base della controversa delibera regionale 14-1150, circolata prima in bozza dal 20 marzo – e così attuata nonostante non fosse ufficiale – e poi pubblicata con varianti sul Bollettino regionale il 10 aprile.

É noto che nelle Rsa sono ricoverati pazienti con pluripatologie croniche e che sono ad alto rischio di conseguenze letali se contagiati dal nuovo Coronavirus. Infatti, immediato è stato il diffondersi del contagio tra il personale e tra i ricoverati che sono deceduti in massa, privi del conforto dei congiunti e sovente anche delle terapie palliative contro il dolore previste dalla legge 38/2010.

Grazie dell’attenzione.

Antonella Figus

Associazione tutori volontari

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